Amo questo viaggio. Perché ho scritto io le regole e non c’è modo di sbagliare. Sto ascoltando il mio corpo, la mia mente, le mie sensazioni. Faccio quello che mi va, quando mi va, se mi va. È tutto così perfetto. E questa settimana, ad Alghero, ho sentito che era arrivato il momento di fermarmi. Di mettere un grosso checkpoint in questi primi due mesi di viaggio. Di fermarmi, a pensare, a riposare, a meditare, a raccogliere le energie e farle esplodere di nuovo dentro me, prima di ripartire e proseguire verso nuovi orizzonti.
Ho parcheggiato Jenny nel garage di famiglia e ho camminato. Da casa di zia al porto. Dal porto al centro storico. Dal centro storico alla parte nuova di Alghero. Dalla parte nuova di Alghero a casa di zia. E così via. Sempre con le mie forze, sempre con le mie gambe. Farlo mi fa venire un senso di appartenenza a questo mondo. Mi sento vivo e mi sento bene.
Ho fatto visita ad Alghero vecchia, con una guida che mi ha spiegato i segreti della città. Dalla costruzione delle mura a oggi, passando per la sopravvivenza durante il bombardamento del 17 Maggio del 1943, in piena seconda guerra mondiale.
Poi ho fatto tappa ad una lavorazione del corallo, da Costa Roberto. Ho scoperto quanto è pregiato l’oro rosso e quanta difficoltà vi è nell’andare a pescarlo. Poche licenze sparse nell’isola, con un limite di 2.5kg a discesa. Alcuni ci hanno pure rimesso le penne, scendendo fino a 100m di profondità, dove l’acqua è torbida e i fondali sono color buio pesto.
Successivamente ho parlato con un signore di 91 anni, che ha vissuto la seconda guerra mondiale, a Silanus. Mi ha spiegato che, a Silanus, stavano al sicuro, protetti dai bombardamenti. Perché essendo un luogo arrampicato sulla montagna (sul Marghine), gli aerei non avrebbero fatto in tempo a risalire dopo aver sganciato gli ordigni. Che storia! Ci sono stato a Silanus e in effetti il Signore non ha tutti i torti, ora che ci penso.
Poi ho letto un bellissimo libro che mi ha consigliato Martina: “Passavamo sulla terra leggeri”, che parla della storia sarda, come se si fosse tramandata nei millenni, racconto dopo racconto. Mi ci ritrovo. Mi sento sempre più Sardo nel leggerlo!
Ho passato del tempo con zia, ho mangiato le sue prelibatezze, mi sono concesso una mezza giornata al mare, ho ascoltato musica mentre camminavo lungo il lido, vedendo la gente giocare a beach volley e altri ridere tra amici.
Mi sono ricaricato. Oggi è 18/07/2021. Domani è il momento di ripartire. È il mio corpo che richiama la strada. È tutto pronto, per tornare a sognare.
13-18/07/2021