Giorno 14 – Morgongiori e la partita di calcetto

È domenica, dovrei rimanere a riposo come da piani. Eppure voglio ritornare in sella, perchè fermo non ci so stare. Ma sopratutto non ho nulla da fare. Unico problema: sono le 8:00, la sveglia è appena suonata e ancora non ho preparato l’itinerario.

Mi metto le infradito e scendo al piano di sotto. I signori tedeschi che gestiscono questo B&B a Baressa mi hanno preparato la colazione. Pane integrale, marmellata, uova strapazzate, torta di mele, caffè e altri miliardi di calorie. Mi abbuffo con tutto quello che c’è. Devo avere energie per scalare l’Everest.

Si avvicina il signore e parliamo di viaggi in bici. Anche lui viaggia. Anzi, lui ha viaggiato il mondo in bici. Mi racconta che ha fatto alcuni viaggi con l’elettrica, altri invece muscolari come me: sola forza delle gambe. Gli chiedo come mai sono qui a Baressa e soprattutto come hanno iniziato con questo B&B. Mi spiega che anni fa fecero un viaggio con la moglie in Sardegna. Da quel giorno iniziarono a vivere con un unico obiettivo: mettere soldi da parte per trasferirsi un giorno in Sardegna. A stento prova l’Italiano: “Noi visto molti posti, in mondo. Ma come Sardegna, no c’è”. Si è espresso da cani, ma ho capito e ho la pelle d’oca. Tra me e me penso: “Che orgoglio. Io sono Sardo!”.

Mi da una cartina della Sardegna ed esce per fare la spesa. Che bello, finalmente posso organizzare gli itinerari dalla carta. La preferisco al telefono. Con il telefono non ho la visione di tutto l’insieme. Con la mappa si.

Visto che ci sono, preparo la giornata. Voglio chiudere la Marmilla e poi passare ad Oristano attraversando la Giara di Gesturi. Così sarà.

Preparo bagagli e bagaglietti e salgo sulla bici. Il signore del B&B mi guarda fino a quando non scompaio dietro la curva, come se fosse mio papà. Forse gli ho ridato la voglia di tornare a viaggiare in bici, chi lo sa.

Mi sono prefissato 25km per oggi. Voglio rallentare e godermi di più lo spettacolo. Qualche km e sono a Pompu. Ho sempre sentito il famoso detto “a casin’e Pompu” per indicare un luogo lontano e sperduto. Ora ci sono davvero.

Qualche salitina e gli ultimi sguardi dell’alta Marmilla una volta arrivato in cima e in men che non si dica sono a Morgongiori. Chiamo il sindaco per ottenere ospitalità. “Ti richiamo tra un pò, fammi fare qualche telefonata”, mi dice. Va bè, mi siedo al bar e bevo una bella Ichnusa 0,66l. Me la calo a stomaco vuoto e la vita inizia a sorridermi.

Squilla il telefono: “Luca, senti. Non ho trovato granchè. Puoi dormire al campo sportivo. Vai li, è aperto”. Salgo sulla bici con l’Ichnusa in corpo e mi reco al campo. Ci sono 7 ragazzini giocando una tedesca. Guardo l’ora, è presto. Mi butto! “Ragazzi fate anche partita? Posso unirmi?”. Accettano. Mi presento “Io sono Luca”, un ragazzo esclama: “..soprannominato il ciclista”. Sono simpatici dai.

Giochiamo un’oretta scarsa. Da quanto tempo non giocavo, sono arrugginito. Poi loro se ne vanno, io monto la tenda e chiamo Papà per dirgli che è tutto okay. Poi mi preparo un panino con un wurstel e mi metto in tenda.

Accendo la torcia e mi leggo “In Sardegna non c’è il mare” di Marcello Fois che mi fa cadere in un sonno profondo. Non perchè il libro è noioso, ma perchè sono stanco. Quasi quasi mi sto abituando a queste notti in tenda!

Giorno 14: Simala, Pompu, Masullas, Siris, Morgongiori | Ciclismo | Strava

30/05/2021