Giorno 2 – Porto Flavia e dubbi esistenziali

La tenda accanto all’ingresso di Porto Flavia ha lottato tutta la notte contro il maestrale che non vuole proprio smettere di soffiare. Non sono riuscito a dormire più di tanto, ma l’alba mi sussurra che è ora di alzarsi. Mi preparo la colazione anche se sono ancora euforico per tutto quello che sto vivendo. Poca fame!

Il tempo di ritirare la tenda, lavarmi e lavare i piatti sporchi, incontro Maria, una guida del posto. Maria mi permette di entrare in esclusiva a Porto Flavia. Interessantissimo come, grazie a questo sito, il materiale venisse caricato sulle navi che poi partivano verso Nord Europa. La materia esportata dalle miniere limitrofe veniva trasportata su una doppia ferrovia (superiore e inferiore) collegata da silos che servivano a portare il materiale dalla ferrovia superiore a quella inferiore. Una volta arrivato a quella inferiore, il materiale veniva caricato sulle navi.

Finita questa interessantissima visita, con Maria ci sediamo in spiaggia e pranziamo di fronte a una chiacchierata e al mare ancora mosso dal maestrale. Poi per me è il momento di ripartire. Per arrivare a Buggerru devo vedermela con la durissima salita di Montecani. La approccio sotto il sole delle 13:00, anche se ancora i gradi non superano 26/27. Una pendenza assurda. Mi tocca scendere e spingere. Ma anche a spingere faccio fatica! La bici pesa 45kg, l’ossigeno non mi arriva più al cervello. A metà salita mi fermo in una piazzola e mi chiedo che cosa io stia facendo? Tutto questo ha senso? Con i denti stretti imbraccio il manubrio con tutte e due le mani e spingo la bici fino in cima. In contemporanea ripenso a quanto è stato duro per me questo anno e ritrovo le motivazioni. Qualche pensiero e qualche goccia di sudore, alzo la testa e sono su.

Poi è solo discesa verso Buggerru e pianura verso Fluminimaggiore. A Flumini mi fermo, spaventato dalla giornata che ho attraversato. Penso “E se fosse ogni salita come questa?”. Probabilmente non sono ancora lucido. Mi bevo una Coca Cola e converso con alcuni signori che sono seduti al bar di Flumini, sulla strada principale. So che per arrivare a Iglesias devo affrontare altri 500m di dislivello. I signori mi rassicurano che la salita è lunga ma lieve. Sono carico! Prendo la bici e la affronto, senza mai fermarmi. In men che non si dica sono a Iglesias.

A Iglesias dormo in un B&B vicinissimo al centro. La ragazza che lo gestisce, Giulia, mi invita per mangiare una pizza e farci una passeggiata a Iglesias. Dimentico la stanchezza e la tensione accumulata durante il giorno, davanti a una bella serata in compagnia. Tocco la testa sul cuscino e crollo in un sonno profondissimo!

Se durante la salita non sapevo rispondere alla domanda “Ma che cavolo sto facendo?”, ora lo so. Sto facendo una cosa pazzesca!

Giorno 2: Buggerru, Fluminimaggiore, Iglesias | Ciclismo | Strava

18/05/2021