Giorno 22 – Laconi e l’amore per il proprio paese

Sveglia tranquilla, 8:30. Condivido il B&B con Marcello e abbiamo deciso di svegliarci con calma. Preparo il caffè e mangio un pochino di marmellata con fette biscottate. Sono solo per il momento, Marcello entrerà in cucina tra qualche minuto.

Chiacchieriamo un pò tra un boccone e l’altro. Un risveglio piacevole, prima di ritornare in sella. Una volta finita la colazione chiamiamo Lorenzo, il proprietario, per sistemare i conti. Parliamo anche con lui e poi è tempo di andare.

Percorriamo qualche metro insieme, con Marcello. Poi ci salutiamo. Lui continua per Seulo, io per Laconi.

La strada verso Laconi è breve. Passo da Nuragus e Nurallao e poi salgo verso il paese del verde. Una volta arrivato, mi fermo al primo bar. Un chioschetto invitante all’ingresso. Mi è bastata l’ombra per convincermi.

Al chiosco incontro Antonio e un altro ragazzo. Antonio gestisce il bar. Parliamo un pochino di quello che sto facendo e gli spiego che non ho ancora un posto per dormire qui, ma sopratutto che vorrei visitare il paese. Inizia a chiamare mille amici e mi sistema visita al parco, visita in un co-working e posto in cui dormire. Va bè, non poteva andare meglio. Poi mi offre un caffè e una grappina fatta da un amico (Lelle, che conoscerò più tardi).

Mi reco allo spazio che Carlo, l’amico di Antonio, ha messo su, qui a Laconi. Un luogo in cui nomadi digitali possono incontrarsi socialmente e tecnicamente con l’obiettivo di condividere conoscenze e amicizie, per entrare in contatto con culture sparse in tutto il mondo. Va bè, che figata! Carlo crede molto in quello che fa e, non avendo visto niente di simile in Sardegna, sono sicuro che decollerà.

Da Carlo passo ad Ivano, che ha un chioschetto nel mezzo del parco Aymerich, a Laconi. Ivano è uno di quei “fuori di testa” in senso buono. Ci parli e gli vuoi già bene. È lui che mi ospiterà stanotte. Intanto mi fa vedere il parco e mi spiega due curiosità sul castello (immerso nel parco).

Ivano sta studiando micologia. Sa tutto sui funghi e usa le sue conoscenze per coltivare una sua passione: la caccia al tartufo. Ha tre cani e ha speso tre anni del suo tempo per addestrarli. “Domani mattina devo andare a cercare qualche tartufo, se vuoi puoi venire!”. Come fai a rifiutare?!

Una volta arrivati a casa di Ivano, mi faccio una doccia e mi rilasso un poco. Poi usciamo per fare aperitivo, al chiosco di Antonio. Il loro amore per Laconi si unisce in una chiacchierata che mi emoziona un pochino. Sono tutti ragazzi che hanno lavorato fuori e sono tornati dopo una ventina di anni per “portare Laconi dove merita”, come dicono loro. Ma quando parlano di Laconi e delle idee che hanno per migliorarla, ti vengono i brividi a sentirli. A colpirmi è decisamente l’amore che hanno nei confronti del loro paese!

Finito l’aperitivo, andiamo a mangiarci una bella pizza, al tartufo ovviamente. Siamo solo io e Ivano e approfondiamo questo mio progetto. Gli spiego i miei timori relativi ad alcune zone della Sardegna e lui mi tranquillizza. È una persona che ascolta, Ivano, e sa che tasti toccare.

Finita la cena torniamo a casa e ci raggiunge anche Lelle. Un bravissimo ragazzo. Chiacchieriamo di alcuni aneddoti divertenti che hanno vissuto e, tra una risata e l’altra, salutiamo Lelle e andiamo a dormire.

Domani mattina presto si va a tartufi!

Giorno 22: Nurallao, Nuragus, Laconi | Ciclismo | Strava

07/06/2021