7:15, suona la sveglia. Obbligatoria. Ivano mi ha promesso che mi avrebbe portato a cercare tartufi. Tra una strofinata agli occhi e l’altra, beviamo un caffè, carichiamo “Ombra” in macchina e partiamo.
Arrivati sul posto, Ivano sa subito come muoversi. Punta la tartufaia e con parole magiche guida Ombra alla ricerca del tartufo. La sua cagnetta è impeccabile. Ne colleziona uno dopo l’altro, nonostante qualche difficoltà dovuta alla stagione, in ritardo rispetto agli altri anni.

Conclusa quest’esperienza unica, torniamo a casa di Ivano. Carico la bici e riparto, alla volta di Mogorella. Ad una tappa dal tanto atteso mare, dell’Oristanese. Saluto Ivano, consapevole che sia un vero peccato salutare le persone quando si è ad un passo dall’entrare in confidenza.
A Mogorella dovrei trovare Ambrogio, ma ancora non ne sono sicuro. Lo chiamo, ma non risponde. Forse sta lavorando. Procedo con un vocale whatsapp e riparto, una volta conclusa la pausa pranzo con panini al lardo e tartufi, quelli che Ivano mi ha regalato. Che bontà!

Mi rimetto in marcia, tra una salita e l’altra, ed ecco che Ambrogio mi richiama: “Ciao Luca, certo che puoi stare da me! Quando arriveresti?”. Va bè, non avevo dubbi. Ho conosciuto Ambrogio ad Ales e mi è apparsa subito una persona squisita.
Pedalo nel caldo afoso smorzato dal maestrale e, ad un passo da Mogorella, mi imbatto in due cani. Mi abbaiano forte e corrono verso di me. Rallento, scendo dalla bici e cammino con lei. I cani carpiscono la mia calma, ma soprattutto percepiscono il fatto che non sono li per minacciare il loro territorio. Il loro “abbaiare” si fa sempre più dolce, poi silenzio. Restano li ad annusarmi per qualche metro ancora, poi tornano indietro. Salgo sulla bici e proseguo. Sono sorpreso di come questo viaggio mi stia aiutando a sconfiggere le mie paure.
Mi imbatto in un nuraghe dietro al parco eolico vicino a Mogorella. Ancora qualche pedalata e arrivo. Chiedo ad una signora che passeggia per strada se mi può dare indicazioni verso l’abitazione di Ambrogio. “Tanto si conoscono tutti qui!”, penso. Non pensavo male. Seguo le indicazioni e giungo davanti al cancello. Suono e c’è Ambrogio. Feste e saluti.
Sistemo la bici nel suo scantinato, poi mi faccio una doccia e vado a comprare del guanciale. Mi propongo di cucinare io stasera: carbonara e tartufi. Ambrogio accetta.
Al market, la cassiera capisce che non sono del posto e inizia a farmi domande. “Che bello il tuo progetto.”, ci salutiamo e torno da Ambrogio. Una carbonara da cucinare mi attende.
Preparo la carbonara e ci gratto sopra i tartufi di Ivano. Che buona. Sarà che sono stanco. Poi chiacchiero un pochino con Ambrogio. Stavolta sono io che approfondisco la sua vita. Mi piace scoprire la storia che si nasconde dietro le persone.

Ad un certo punto si fa ora di andare a letto. Una “buonanotte” generale e crollo non appena il buio prende posto in stanza.
Giornate semplici non ce ne sono. Non in questo viaggio. Figata!
09/06/2021