Ore 8:00: suona la sveglia dalla casa di Narbolia. Ci svegliamo in 4 in una stanza. Io e Carlo con due materassi sul pavimento. Francesco e Giovanna sul divano letto. La colazione preparata da Carlo ci aiuterà ad affrontare la giornata. Io e lui pedaleremo verso Tharros con lo scopo di visitare il sito, mentre invece Francesco, Giovanna, Sebastiano, Giovanna e la loro bimba, partiranno alla volta di Mari Ermi.

Il tempo di fare colazione, lavarci e preparare le bici, io e Carlo siamo già sui pedali. Costeggeremo il lato occidentale dello stagno di Cabras, per arrivare a Tharros. Qualche chiacchiera, vento in faccia, nuraghi diroccati per strada e siamo a Tharros. Il caldo è intenso, io sono senza la maglietta, ma me ne pentirò a breve. Ancora non sono consapevole dell’errore.

Arrivati a Tharros, parcheggiamo le bici e prendiamo il biglietto per entrare a visitare il sito. La visita parte alle 12:00, sotto il sole cocente. La guida lo sa e ci porta su un punto bello alto, su cui soffia un bel maestralino rinfrescante. Inizia a parlare della storia millenaria che riguarda la grandissima città di Tharros. Dall’età nuragica ai Romani, passando per i Fenici. Il signore lavora qui da 30 anni e sa tutto. La sua capacità di catapultarci tra le mura di una città passata sono eccezionali. Per un momento mi sento teletrasportato nel passato, accanto alle terme che danno sul mare, immaginandomi navi che costeggiano questo fantastico luogo, prima di attraccare e portare altri commercianti, pronti a fare affari con le realtà locali.

La mia immaginazione viene interrotta dal timer biologico che richiama un esagerato senso di fame. Guardo l’orologio dal telefono e sono le 14:00. Cooosa?? La guida si è fatta trasportare dall’entusiasmo, troppo. Fortunatamente nel giro di un quarto d’ora, il tour si conclude e io e Carlo ci rechiamo in una focacceria per mangiare un boccone. Intanto ci confrontiamo su pensieri relativi al mondo lavorativo in Italia. Discorsi interessanti. Amo avere un parere esterno. Ridimensiona i miei pensieri, ogni tanto ci vuole. Poi si fanno le 15:00 e ripartiamo.

Ripuntiamo verso Nord, Carlo prosegue verso Narbolia, io giro verso Is Arutas. Qui dormirò in un camping, per ricaricare un pò le pile e non spendere troppo. Saluto Carlo e torno al mio viaggio in solitaria. Sempre dura salutare le persone con cui si condividono bei momenti. Va bè, prima o poi mi abituerò. O forse no..
Una volta arrivato al camping, sistemo la tenda e cammino verso la spiaggia di Is Arutas. Intanto chiamo Francesca, parliamo di come sta procedendo il lavoro per YouTube e di tecnicismi del caso. Francesca è davvero forte e mi sta facendo crescere tanto, dal punto di vista delle riprese e contenuti. In spiaggia mi faccio un bel bagno rigenerante. Is Arutas è proprio bella! Spiaggia bianca e granulosa, acqua paradisiaca. E oggi non c’è neanche vento. Spettacolo!

Per la sera, visto che sono in zona nel Sinis, chiedo ad Alessia di rivederci. Alla fine sono stato bene il giorno prima. E poi una serata in compagnia ci vuole. Devo ancora smaltire la solitudine post-Carlo. Andiamo in macchina a mangiarci una pizza alla torre di San Giovanni di Sinis. Il tramonto qui è fantastico, il mare ha due colori: da una parte il mare aperto mosso dal maestrale, dall’altro l’effetto laguna generato dalla lingua di terra che lo calma. Le chiacchierate con Alessia sono proprio belle. Siamo molto simili sotto vari punti di vista. Sembra quasi di conoscerci da una vita.

Guardiamo l’orario. Sono le 23:00. Mi sa che si è fatta l’ora di ritornare. Alessia mi da un passaggio al camping, io mi faccio una doccia e mi piombo in tenda. Un’altra giornata piena se n’è andata. La verità è che non sono mai solo. E le persone che mi circondano sono proprio uniche.
13/06/2021