Giorno 36 – L’ultima nel Sinis da pescatore

6:55, sono già sveglio. Ho sentito Claudio che è uscito, forse è meglio che mi prepari anche io.

Claudio è un pescatore del Sinis. Lui e Riccardo, mi avevano fatto sedere con loro al bar di S’Arena Scoada, qualche giorno prima. Tra una chiacchierata e l’altra avevamo parlato dei loro rispettivi lavori. Durante le parola di Claudio, mi si accese la lampadina: “Ma se raccontassi una giornata tipo di un pescatore, proprio qui nel Sinis, visto che avete una grossa tradizione per la pesca? Saresti disposto ad accompagnarmi?”, ed eccomi qui. Mezzo addormentato ma ricco di adrenalina.

Mi lavo la faccia a rallentatore e mi cambio. Costume, magliettina, GoPro sul petto e cappellino. Arriva Claudio, dal rifornimento della tanica di benzina che useremo per il gommone, e con lui anche Riccardo. Iniziano a caricare la macchina con tutto il necessario: mute, maschere, fucili, boe e chi più ne ha più ne metta. Partiamo!

Claudio ha un pandino scassato da vero pescatore. Lo usa per lavorare. Quando esce ha la moto. Io sono invece in macchina con Riccardo. Come ogni giornata che si rispetti, colazione al bar Maestrale. Il nome già dice tutto! Due risate con i signori che sono seduti li, qualche commento sul vento del giorno e proseguiamo.

Causa forte maestrale, l’idea è di accompagnare Claudio in riva. Nuoterà fino al gommoncino per poi raggiungerci al moletto. Da li per noi sarà più semplice caricare il gommone con l’attrezzatura, senza onde.

Una volta caricato il gommone, partiamo. Tutti e tre sopra, con Claudio alla guida. Anni e anni d’esperienza, sa già dove andare, come se avesse una mappa dei fondali stampata in testa.

Arriviamo sul posto, lui si immerge e inizia a perlustrare dalla superficie. Muove la testa a destra e sinistra e poi scende giù. Le pinne sono le ultime ad entrare. A volte sale senza niente, altre volte ci chiama per passarci il pesce da mettere nel frigo.

Ad un certo punto anche Riccardo vorrebbe buttarsi. “Facciamo guidare il gommone a Luca”, fa Riccardo rivolgendosi a Claudio. E io penso “È uno scherzo?!”, anche se vorrei imparare. No, non è uno scherzo. Che figata! Mi fanno vedere come fare, imparo subito. Figata totale, sto guidando per la prima volta un gommone.

Ammiro loro due all’opera, a volte accorcio le distanze, altre volte metto in folle e attendo che prendano qualcosa. La giornata va avanti così, fino alle 15, tra colpi di scena e momenti morti. La pesca è così!

Torniamo a casa di Claudio e mangiamo un boccone veloce. Alle 17:00 ho appuntamento a qualche km di distanza con Elisabetta, un’inviata di Videolina, vorrebbe farmi un’intervista. È venuta a conoscenza del progetto tramite Alessia, la ragazza di Oristano.

Incontro Elisabetta e parliamo. Anzi, io parlo e lei annota. Non amo la gente che sta al telefono quando parlo, ma lei è scusata! In fin dei conti sta annotando ciò che dico per l’intervista! Parliamo un pochino e la chiacchierata è pure molto stimolante. Anche perché lei mi racconta la sua esperienza, molto simile alla mia in termini di cambi di vita.

Finita la chiacchierata, Elisabetta mi fa qualche video e poi riparto. Arrivo da Claudio e mi faccio una doccia, mentre lui va da un amico a scambiare il pescato con un’aragosta. “Perché?” direte voi. Perché ha un mal di testa assurdo a causa della stanchezza e l’aragosta gli vien più facile cucinarla. Di grigliare il pesce non ha proprio voglia.

Mentre Claudio sta tornando, chiacchiero al telefono con Giuliano. Un ragazzo che lavora per l’Unione Sarda. Anche lui vorrebbe farmi un’intervista. Oggi è la giornata delle interviste, va bè.

Al suo rientro, Claudio prepara una bella pasta con l’aragosta. Arriva intanto anche Riccardo e passiamo insieme una bella serata.

Belle persone Claudio e Riccardo. Autentiche. Benvenuta estate!

Giorno 36 | Ciclismo | Strava

21/06/2021