Giorno 40 – Allai e la casa sull’albero

05:38, mi sveglia uno scroscio d’acqua bello pesante, in parallelo alle gocce che entrano dalla zanzariera della tenda, che ho sistemato sul prato della biglietteria delle terme romane, a Fordongianus. “Caaazzo”, penso. “Mi tocca spostare tutto!”. Esco dalla tenda e inizio a prendere la roba dall’interno, per riporla al coperto. Fortunatamente c’è la tettoia della biglietteria. Mi metterò li. Finito di spostare le borse, sposto anche la tenda e rimetto tutto dentro. Provo a ritornare a letto. Troppo presto per svegliarmi ora.

Mi risveglio, infatti, alle 8:30. Smonto tenda e preparo la bici. Poi parto, alla volta del bar centrale. Ho bisogno di una colazione e di lavarmi faccia e denti. Al bar incontro i signori del giorno prima. Saluto e intanto organizzo il da farsi. Chiamo i bagni termali e piazzo l’appuntamento alle 11:00.

I bagni termali si trovano accanto alle terme Romane, anche se questi sono artificiali. Mi spiega la ragazza che lavora li, che il bagno dura circa 20minuti e che la temperatura dell’acqua si aggira intorno ai 45 gradi. Ascolto altre due dritte ed entro. L’impatto è assurdo! Ho fatto saune in passato, ma il bagno termale è qualcosa di più aggressivo. Perché all’acqua calda che copre metà corpo, si aggiunge il calore che sale toccando l’altra metà, sopra la superficie. Quindi è un’unione di sauna e bagno. Bell’esperienza!

Finito il bagno caldo, mi prendo qualche minuto per respirare all’esterno. Sono ancora provato dall’eccessiva temperatura dei 20 minuti passati. Una volta ristabilito l’equilibrio, vado a comprarmi un panino e poi ripasso al bar, in cui attenderò Nicola, un ragazzo che mi ha contattato qualche giorno fa su Instagram per farci insieme una bella pedalata. Nicola è un vigile del fuoco e gestisce una bella pagina su Instagram in cui racconta i luoghi archeologici della zona, raggiungendoli in bici.

Faremo insieme Fordongianus – Allai, poi lui ritornerà indietro per ricaricare la bici in macchina. Lavora di sera oggi. Partiamo sotto il sole cocente e ad aspettarci c’è una bella salitina. La fatica è coperta dalla piacevole chiacchierata. Parliamo un pochino di avventure in bici e in men che non si dica siamo ad Allai.

Allai è un paesino molto carino, che si trova su un fossato. Per questo fa caldissimo, c’è afa, l’aria è irrespirabile. Appena arrivati, visitiamo il centro, il ponte Romano e poi andiamo alla ricerca di acqua. In piazza c’è un’invitante fontana con su scritto “Abba Frisca” (in Sardo acqua fresca). La salvezza! Riempio la bottiglia e poi con Nicola ci fermiamo in un bar, prima di salutarci. “Guarda, visto che rimani nella zona, magari ci vediamo per un’altra pedalata insieme in questi giorni!”, mi dice. “Certamente, a me fa solo piacere!”, gli rispondo. Sono stato bene con Nicola, un ragazzo perbene, abbiamo tante passioni in comune.

Passiamo una mezz’oretta a bere acqua frizzante e limone e lui riparte. Io, invece, mi reco alla casetta sull’albero. Potrei continuare verso Samugheo, visto che oggi ho fatto solo 10km, ma è da quando ideavo il progetto che sognavo di dormire in questa casa sull’albero. Ecco perché Samugheo potrà aspettare. Oggi dormo qui!

La casa sull’albero, ad Allai, è una struttura imponente in legno, aggrappata ad un albero alto circa 20m. Si trova nel mezzo di un boschetto, tra il campo sportivo e il fiume. Una volta sul posto, inizio a travasare le borse dalla bici al piano intermedio. Poi monto la tenda e mi cucino un po’ di noodles. Questo è un sogno che si realizza. In fin dei conti, tutti, da bambini, abbiamo sognato di dormire in una casa sull’albero.

Non è mai troppo tardi per esaudire i propri sogni. Non lo è mai!

Giorno 40: Allai | Ciclismo | Strava

25/06/2021