Giorno 44 – Paulilatino e quell’incertezza fino al tramonto

Mi sveglio bello riposato dalla stanza di Hotel che Roberto, di Ortueri, mi ha offerto. Ogni tanto, dormire nel letto, è puro godimento. Forse è proprio per il fatto che in un viaggio come questo, diventa tutto “ogni tanto”. E non si può che godere quando le cose accadono, in tutta la loro sporadicità.

Preparo la bici e mi dirigo al bar Toto, dove mi aspettano Giulia e Danilo. Insieme andiamo al parco Mui Muscas in cui ci sono tanti asini Sardi. Danilo, che tra l’altro è uno scrittore e una persona piacevolissima da ascoltare, mi spiega qualche curiosità sull’asino Sardo e la voglia che hanno a Ortueri per preservarlo, con tanto di qualche attività mirata ad aiutare qualche bambino autistico. Bella roba!

Dal Parco Mui Muscas passiamo a vedere un terreno in cui è stato messo tutto il sughero raccolto negli ultimi giorni. Non l’avevo mai visto il risultato dell’estrazione del sughero. E manco sapevo del lavorone che si nasconde dietro. Danilo prova a spiegarmi qualche chicca e poi si fa ora di andare. Anche perché mi aspetta una bella pedalata.

Saluto Danilo e Giulia, salgo sulla bici e prima di lasciare Ortueri, passo da Roberto, per salutarlo e ringraziarlo dell’ospitalità. Mi offre una Red Bull, mentre assisto ad un siparietto molto simpatico tra lui e un signore Marocchino, probabilmente grande frequentatore del Pub, che cerca di vendergli attrezzi. Mi faccio una risata e parto, alla volta di Paulilatino. Mi aspetta una bella giornata sulla bici. Sotto il sole cocente, senza maglietta.

Raggiungo Busachi, subito dopo Neoneli, e qui mi fermo per mangiare. Attendo due orette che il sole più caldo si spenga un pochino e poi riparto. Attraverso Ulà Tirso e incrocio Nicola, il ragazzo che aveva pedalato con me da Fordongianus ad Allai. Questo è il suo territorio e insieme facciamo un bel tour che da Ulà Tirso attraversa il lago Omodeo, per risalire poi verso Paulilatino.

Il paesaggio è molto suggestivo. Sarà che non vedo acqua da tanto tempo e anche la semplice vista del lago mi sembra qualcosa che tanto si avvicina al mare, ma sono sempre più convinto che la Sardegna sia particolarmente varia. Assurdo! Miliardi di paesaggi in un’isola.

Una volta scesi al lago e risaliti, incrociamo il villaggio abbandonato di Santa Chiara. Si trova nella strada per Paulilatino. Abbiamo tempo, appoggiamo le bici e ce lo facciamo a piedi. Qui, vivevano i lavoratori della centrale dell’Enel che si trova qui accanto, ormai dismessa o parzialmente funzionante. La visita al villaggio si aggiunge in quella serie di esperienze uniche e suggestive che questo viaggio mi sta regalando: c’è un silenzio surreale qui e sembra che sia piombato un attacco zombie. Pensate, ci sono ancora i registri nella scuola, con tanto di scivoli e altalene. Chissà che avventura sarebbe trascorrervi la notte. Sembra uno di quei giochi tipo Silent Hill, in cui si entra nei luoghi abbandonati. Così!

Risaliamo in bici, io proseguo per Paulilatino, lui gira verso Abbasanta. Faccio un rapido sali e scendi e sono in paese. Ho una sete assurda e fortunatamente incrocio una fontanella in un luogo fresco. Ci sono alcuni signori che chiacchierano: “Salute!”, dico, abbassando la testa per simulare il saluto. “Salute!”, mi rispondono, alzando la mano. “E’ potabile?”, chiedo. E loro: “Si si è potabile”. Riempio la borraccia e bevo.

In paese mi reco al bar Revò. Mi ha detto Nicola che è gestito dal proprietario del campo sportivo. Proverò a chiedere un posto per dormire, magari negli spogliatoi. Entro al bar e trovo un ragazzo dietro al bancone. “Guarda, il titolare ancora non è qui, arriva tra un pochino”. Non è un problema, ne approfitto per recuperare gli zuccheri. Mi bevo una coca.

Intanto inizio a cercare alternative, tipo B&B e hotel, ma sono tutti inaccessibili per il mio budget. Inoltre, il campo sportivo non si può aprire. Allora, preso dall’istinto di sopravvivenza, visto il tramonto imminente, ne approfitto per chiedere ad alcuni carabinieri che sono al bar a bersi una cosa. Spiego il mio progetto e concludo con un: “Sapete dove posso trascorrere la notte?”. Si guardano tra di loro con l’obiettivo di estrapolare una risposta sensata. Poi l’illuminazione di uno: “Guarda, a 4km da qui, al pozzo Sacro di Santa Cristina c’è un parcheggio. Metti la tenda li. Non ti dovrebbero dire niente!”.

Sono ancora le 19:30, ma non avendo abbastanza acqua per cucinare, mi compro un paninone con la mortadella e mi piombo al parcheggio del pozzo Sacro, che tra l’altro visiterò l’indomani. Bello pedalare sull’orlo del tramonto. Un po’ meno quando ancora non sai dove dormire.

Arrivo al parcheggio del pozzo Sacro e vedo una fila di macchine, probabilmente clienti della pizzeria. Non me la sento ancora a stendere il campo. Aspetterò il buio, intanto mi mangio il panino. Appena finito il panino arriva un camper. “Evvai, non sono l’unico che dorme qui”, penso. Mi avvicino: “Hello..”. “Ehm..ciao”, mi rispondono. Ottimo, partiamo con una grande figura di merda. E che ne so, l’intuito mi ha suggerito che fossero di fuori. “Dormite qui stanotte? Almeno non sono l’unico. Perché in realtà a vedere tutte queste macchine avevo un pochino di timore a stendere il campo”, dico. Il ragazzo, più avanti ci presenteremo e scoprirò che si chiama Valerio, mi rassicura: “Guarda, parcheggio il camper in orizzontale così ti copro e non ti vede nessuno che sei con la tenda!”.

Ora, io non voglio esagerare con il fatto che il viaggio ti da sempre quello che cerchi e bla bla. Ma cavolo, per l’ennesima volta ero in difficoltà ed è arrivata la soluzione a risolvere il problema. Io ci credo a quello che sto vivendo. E credo sempre di più che sia un sogno.

Stendo la tenda e dormo nella tranquillità più assoluta. Ammiro le stelle un pochino ripercorrendo la bellissima giornata che è stata. Sono fortunato, non posso dire altro. Sono grato per la vita che mi è stata data e per quest’opportunità di vivere il sogno di conoscere questa fantastica Isola.

Buonanotte, dal pozzo Sacro di Santa Cristina. Che storia!

Giorno 44: Neoneli, Busachi, Ula Tirso, Paulilatino | Ciclismo | Strava

29/06/2021