Il Giorno 51 è uno di quei giorni che passerà inosservato quando in futuro farò mente locale. Si, perché d’altronde ci sono anche quei giorni. Non è che si può sempre incontrare mezzo mondo. Mi sveglio alle 6:00 dal terreno di Gigi, l’apicoltore di Bolotana. Come dei Leoni di Venezia, 2 dei suoi 3 cani sono posizionati uno alla destra e l’altro alla sinistra della tenda. Come esco corrono a leccarmi tutto. Che belli!
Chiudo la tenda e preparo la bici. Gigi arriverà alle 6:30 per caricare la bici e portarla in paese col furgone e poi chiudere porte e portoni dell’azienda in cui ho trascorso la notte. Non si sa mai! Facciamo colazione insieme e ci salutiamo. Mi ricorderò di lui. Grande persona Gigi! Ospitalità, umanità e professionalità in una persona unica. E’ raro trovare persone così.
Parto alla volta della catena del Marghine, con direzione Macomer. Attraverso Lei, Silanus alle prime ore del mattino. Poi Nuraghe e Chiesa di Santa Sabina. E’ chiuso, apre più tardi. Sono stremato dal caldo e oggi non sono proprio in modalità esplorazione. Potrei scavalcare ma non mi va. Accetto questa situazione senza nessun rimpianto. Procedo. Entro a Bortigali e poi Birori, prima di salire verso Macomer. Ci sono già 38 gradi, 10 del mattino. Mi siedo al bar e mi bevo acqua frizzante: “La più ghiacciata che avete”, chiedo.
Inizio a fare un giro di B&B, alla ricerca di un prezzo accettabile. Con questo caldo non me la sento di trascorrere tutta la giornata all’aperto. Dopo varie ricerche trovo una signora disposta ad ospitarmi. “Anche io ero una vagabonda prima. So cosa vuol dire. Ti offro io la notte!”. Ci si capisce sempre tra viaggiatori. La ringrazio tanto e mi butto in doccia. Poi esco a fare un pochino di spesa e a passeggiare all’interno di Macomer. Fa caldissimo, quasi irrespirabile. Compro frutta fresca e frutta secca, panini per la notte e per l’indomani, birra e patatine. Probabilmente vedrò Italia – Spagna. semifinale di europeo, qui in camera. Oggi non mi va di spendere qualche soldo per le birre. Modalità risparmio: ON.
Ritornando al B&B mi imbatto in una poesia di Grazia Deledda dedicata ai Sardi. Mi da la forza di scrivere qualche articolo, al ritorno in stanza. Poi si fanno le 20:00, accendo la TV, dopo mesi che non lo facevo, e mi guardo il pre-partita. Penso alla giornata che mi aspetta domani, fatta di meraviglie nuragiche, paesaggi unici e salitone da paura.

Preparo un aperitivo solitario e mi metto comodo per la partita. L’Italia va in finale, battendo la Spagna ai rigori e io vado a letto. Domani direzione Santu Lussurgiu.
06/07/2021