Un timido raggio di sole penetra nella tenda appostata sul giardino di Antonello, a Santu Lussurgiu. Non ho dormito tanto. In pieno sonno sono stato svegliato dalla pioggia e così mi sono visto costretto a montare il secondo telo, quello impermeabile. Poi riprendere sonno è stato complicato.
Sono le 09:30, dopo colazione, quando esco con Mattia, in pandino. Mi porta a conoscere qualche tradizione del posto. La mattina andiamo in selleria, 98 anni di storia e tradizione, e in caseificio. È proprio in quest’ultimo che parliamo con Giovanni, che si è tirato su da solo questa bellissima attività. Fanno del casizolu buonissimo, un formaggio di pasta filata. Tra una sua modellazione e l’altra, affrontiamo il discorso del lavoro e della società. Lo ammetto, me ne vado da li un pochino scosso. È difficile per me spiegare alle persone ciò che sto facendo. Ma l’errore più grande che commetto è quello di volerlo spiegare a tutti i costi, e di buttarmi giù quando le persone non lo colgono a pieno. Devo mettermi in testa che l’unica persona a cui dovrei spiegarlo sono io.

Finita la visita da Giovanni, ci dirigiamo a casa. Pranziamo con Annarita e Maria Grazia, rispettivamente sorella e mamma di Mattia. Manca solo Antonello all’appuntamento, causa lavoro.

Il pomeriggio lo occupiamo per andare in distilleria, sempre con Mattia. Rimango colpito da alcune etichette che riportano poesie sulla Sardegna. Amo le poesie, soprattutto se sono sulla Sardegna.

Finito il tour per le tradizioni di Santu Lussurgiu, torniamo a casa. Viene a trovarci Giorgia, una cara amica di Mattia. Giorgia è una viaggiatrice e le sue energie sono subito in risonanza con le mie. Parliamo di viaggi, della sua voglia di vivere. Mi innamoro del suo sorriso e della sua anima. È incredibile il viaggio. Mi fa subito dimenticare dello scossone sul lavoro che ho avuto in precedenza. Ci voleva proprio questa chiacchierata con Giorgia. Per tornare a sognare.
Giorgia ci saluta e Antonello ritorna dal lavoro. Mi chiede se fossi soddisfatto della giornata. Ma il mio “si” non gli basta. “Ma vuoi vedere altro di Santu Lussurgiu?”, mi chiede. E inizia un grande giro di telefonate per mobilitare mezzo paese. Mi scappa un sorrisetto fuori. Anche se dentro la mia anima è piena di gioia. Questa Terra mi sta mandando ciò di cui ho bisogno, nelle vesti di paesaggi, di persone, di segnali, di soffi di vento, di grilli al mattino, di calore umano. Sono grato per tutto questo.
Ceniamo insieme, poi usciamo con Mattia e gli amici. Vivo dei momenti di casa in famiglia unici e rari, prima, e una serata tra amici/sconosciuti, poi. Mi sento fortunato. Tanto!
Come si chiama questo sogno che sto vivendo? Cos’è questa magia dell’universo che mi fa emozionare sempre di più? Non lo so, ma al rientro a casa, nonostante le ore piccole del mattino, mentre Mattia guida, mi passano in testa i momenti che ho vissuto. Sorrido e sono malinconico allo stesso momento. Domani dovrò lasciare queste persone squisite. E probabilmente ne incontrerò delle altre. Ma ognuna di loro è unica a modo suo, così come ogni momento che sto vivendo.
Buonanotte Santu Lussurgiu. A presto!
08/07/2021