Giorno 54 – Cuglieri e l’odore del mare in lontananza

Temperature infernali, qualche bicchierino di mirto ancora sullo stomaco per la serata di ieri con Mattia e amici, e qualche raggio di sole che entra dalle fessure della finestra del salotto di casa Sechi. “Driiin, driiin”. Suona la sveglia alle 9:30. Mi alzo, mi preparo e mi metto in viaggio, solo dopo aver lasciato un bigliettino di ringraziamento alla famiglia. Mi ci ero affezionato. Sono le 11:30, a Santu Lussurgiu.

Oggi Cuglieri, Scano di Montiferro e Sennariolo. Salite, salite e salite. Sotto il sole cocente pedalo nel silenzio della catena, appena pulita e lubrificata. Jenny è tornata come nuova e io pure. Sono di nuovo sulla bici, senza sapere che ciò che mi accadrà sarà unico, come ogni volta.

Salgo sino in cima e poi scendo verso Cuglieri, imbattendomi in un verde pazzesco. Quel territorio Sardo che non vedete in cartolina e non ne capisco il motivo.

Arrivo a Cuglieri e mi fermo al bar, a racimolare qualche info. Ormai la si può chiamare “tattica Ledda”. Tutti mi vedono e mi trattano come i cani trattano un padrone dopo anni di assenza. Mi sento subito a casa. Una birra sulla mano destra e una magliettina di Cuglieri sulla sinistra che ritrae un cinghialetto con una scritta di contorno: “Cuglieri state of mind”. Carina!

Mentre parlo con tre ragazzi, ne arriva un altro. Mi punta il dito e esclama: “Luca Ledda vero?”. E io: “Si, ma come mi conosci?”. Guarda che ci seguiamo su Instagram, anche io vado in bici. Boh, assurdo. Antonio è di Cuglieri e va in mountain bike, ora si mi sono ricordato di lui. Piccolo il mondo!

Pranzo con due pizzette al bar e mi avventuro nel sali e scendi che mi porta a Scano e Sennariolo. Poi ritorno a Cuglieri, dove incontrerò Antonello, un veterano della cultura e della tradizione del posto.

Antonello è una di quelle persone che quando la vedi gli vuoi già bene. Ci stringiamo la mano e iniziamo a parlare. Lui apre subito il suo “libro del sapere“ e mi inizia a raccontare di tutto e di più. Ascolto come un nipotino davanti ai racconti del nonno.

Passati i primi convenevoli, incontriamo nuovamente Antonio e tutti e tre insieme andiamo alle cascate di Massabari: un verde surreale con dell’acqua che viene giù a strapiombo da una ventina di metri in maniera completamente naturale, lasciando ai loro piedi una piscinetta, in cui il cane di Antonio si rinfresca.

Poi tappa alla Basilica di Santa Maria della Neve. Qui Antonello srotola il suo sapere mentre ammiriamo la panoramica fino al mare. Si vede addirittura Capo Caccia! Praticamente mezza Sardegna.

Tra una visita ed un’altra si fanno subito le 19:00 e con loro il momento di ritornare. Antonello deve fare un lavoro e così mi lascia a casa sua. Mi faccio una doccia e scendo per cena, con la sua famiglia.

A tavola siamo in 4: Io, Antonello, la mamma e la sorella. La caponata e lo spezzatino sono eccezionali. Ne prendo tre porzioni, che fame! Ascolto Antonello con attenzione fino alle 23:00, poi ci salutiamo dandoci appuntamento all’indomani.

Che storia Cuglieri, e non abbiamo neanche iniziato. Mi sento fortunato. La maglia aveva ragione: Cuglieri state of mind!

09/07/2021