Giorno 55 – Tresnuraghes e quella conversazione con Madre Terra

“Mi aspetta una bella mattina a Cuglieri”, penso, mentre appoggio il piede destro a terra, scendendo dal letto. Mi preparo in una mezz’oretta e mi reco a casa della mamma di Antonello, che mi ha preparato la colazione.

Antonello arriverà 30 minuti dopo e insieme andremo in cioccolateria. Due ragazzi hanno tirato su quest’attività da poco. Mi presento. Sono molto giovani, ma soprattutto simpatici. Mi raccontano come è nato questo loro lavoro e poi mi fanno assaggiare qualche cioccolatino. Questa non è una cioccolateria qualsiasi. Qui il cioccolato fa l’amore col casizolu, pecorino, zafferano e tanti altri ingredienti dall’abbinamento abbastanza improbabile. Ma tutto davvero squi-si-to!

Finita la visita in cioccolateria, mi fanno vedere la maschera dei Sos Cotzulados, mentre Antonello mi racconta la storia di come è nata e della sua rivisitazione. Mi sento onorato, si sono vestiti per me!

Beviamo due birre in compagnia, mentre il ragazzo che si è vestito, lo stesso proprietario della cioccolateria, si sveste. Poi Antonio (il ragazzo del giorno prima di Cuglieri) mi invita a pranzo. Accetto, prima di rimettermi in sella.

A casa di Antonio ci sono i suoi genitori. La mamma ha preparato un bel pranzetto. Finito il primo, mi fa assaggiare il ripieno delle Panadas. Che cosa buona! Mai assaggiato un ripieno di carne così buono.

Saluto tutti e mi rimetto in sella. Direzione: Tresnuraghes. Pedalo sotto un clima afoso, qualche salita e qualche discesa. Più discesa che salita, dopo Cuglieri non posso trovare di peggio in questa zona.

Ammiro qualche paesino nei dintorni di Cuglieri: Magomadas, Sagama, Tinnura, Flussio e sono a Tresnuraghes nel giro di due orette. Qui incontro Martina, una ragazza di Capoterra. Entriamo subito in sintonia. Martina è vicina alla cultura orientale, mi parla di connessione con la terra e con il cielo, di meditazione, di anima, di benessere interiore e di come stia studiando per associare i massaggi a tutto questo bellissimo mondo. Potrei stare li ad ascoltare per ore.

Dopo una suonata con il suo ukulele, decidiamo di andare a mangiare una cosa a Bosa Marina. “Ma andiamo a Bosa o a Bosa Marina?”, mi chiede. “Bosa Marina”, rispondo. Aggiungendo dopo un breve silenzio: “Mi vorrei tenere Bosa per quando ci arriverò in bici”. Sorride come per dire “Capisco e non voglio interferire con il tuo viaggio!”. Così ci facciamo una doccia e partiamo.

Da quel momento parte un susseguirsi di emozioni senza eguali. Inizia tutto da quella discesa in macchina nelle curve che collegano Tresnuraghes a Bosa Marina. Il sole, che sta tramontando, ci accompagna nella nostra discesa. E quando arriviamo giù è già nascosto per metà sotto l’orizzonte.

Martina ha appena messo “Savitri” di Soleandro in macchina. Una canzone azzeccatissima. Come arriviamo giù, io apro il finestrino e respiro profondamente. Mi vibra il cuore, mi vibra l’anima. Quel mare che non vedevo da 20 giorni, mi ricorda un’altra volta che ce l’ho fatto nuovamente. Ce l’ho fatta a zig-zagare un’altra parte di entroterra. E sono qui, con le mie forze, dopo quasi due mesi di viaggio. Tutto questo mi passa per la testa come un’energia potentissima, in una frazione di secondo.

Scendiamo dalla macchina per ammirare il tramonto. Non ci diciamo nulla. Martina va a sinistra e io a destra. Mi appoggio alla ringhiera che divide la strada dalla spiaggia e mi faccio trascinare dal maestrale che tanto si era nascosto quando stavo in mezzo alle montagne.

Chiudo gli occhi e la prima cosa che mi viene in mente è “Voglio fare la litoranea da Bosa ad Alghero al tramonto!”. Nient’altro. Come se me l’avesse suggerito qualcuno all’orecchio.

Esco da questo stato mistico e mi giro verso Martina. “Andiamo?” le dico. Annuisce e apre la portiera, come per invitarmi a salire in macchina.

Finiremo la serata mangiando una bella pasta davanti al mare, a Bosa Marina. E a parlare di energie, di sensazioni, di anime in risonanza, di cuore e di vibrazioni.

È un caso che sia arrivata una persona così azzeccata, in questo momento così particolare? Non credo più al caso. Sto entrando in comunicazione con questa Terra. E sento che ha ancora tanto da dirmi. Tanto! Soprattutto belle cose.

10/07/2021