Giorno 64 – Monteleone Rocca Doria e scendere per risalire

Avevo messo la sveglia ma, stavolta, le campane di Alghero l’hanno anticipata. Me la ricordo quella melodia. Risuonava quando ero piccolino e, medesima, risuona anche ora. Non è cambiata di una virgola. La riconoscerei tra 100 anni, in mezzo a mille altre melodie. Che bel buongiorno. “Din Don..”, sono le 8:00.

Finalmente si riparte. O forse per sfortuna. Mi ero abituato alle chiacchierate con zia e la sua pasta al forno. Alle passeggiate in solitaria ad Alghero, alle mie chiacchierate telepatiche con i tramonti. Mi ero abituato a tutto quello che appartiene ad Alghero, ma mi ero anche iniziato a scocciare per la troppa staticità. Sentivo, da qualche giorno ormai, che avevo bisogno di ripartire. E così mi sono accontentato.

Preparo le borse da mettere sulla bici, che andrò a prendere qualche minuto più tardi al garage. Il freno fa un suono brutto, come se la pastiglia fosse sporca. “Va bè, ora non ho voglia di girarmi Alghero per farlo vedere”, penso. “Si rimetterà a posto lungo il cammino”, ripenso ancora.

Arrivo con la bici da zia e carico tutte le borse che mi erano servite per vivere questi giorni. E riparto, dopo averla abbracciata forte. Anche se la rivedrò tra due settimane.

Imbocco subito la provinciale che taglia la montagna per Putifigari. Sto scendendo sulla cartina, ma risalendo di dislivello. Dal mare a 500m sopra l’acqua. E in più, è tornato il caldo vero. Grondando di sudore, arrivo nel paesino tra Alghero e Villanova. Mi fermo a bermi una coca ghiaccio e limone. Ho bisogno di riprendermi, ma soprattutto aspettare qualche oretta, affinchè il caldo molli la presa.

Riparto per Villanova Monteleone, affrontando ulteriori 300m di dislivello, poi Monteleone Rocca Doria, che si presenta con dei tornanti niente male. “Pare di essere sullo stelvio”, penso ridendo.

Affronto i tornanti uno dopo l’altro con molta calma. Non hanno pendenze eccessive, siamo intorno al 10%. Da qui su si vede la bellissima visuale del Lago sul Temo. Vista molto suggestiva. Monteleone R.D. è praticamente arroccato su una montagnetta. Che figata!

Appena arrivato su, saluto un signore che mi placa. “Dove vai? Da dove arrivi?” ecc.. e parte la chiacchierata. Mi da due litri d’acqua belli freschi dicendomi che qui fontanelle non ne troverò. Assurdo. Arriva sempre tutto al momento giusto, avevo proprio finito l’acqua. E la notte come l’avrei passata senza?

Avanzo nel paesino e battezzo un posto in cui mettere la tenda. Poi ammiro il tramonto. Al calar del sole entro nella mia casettina e mangio pane con crema di peperoni. Ho optato per queste cremine perché quando non ho acqua a disposizione è un casino cucinare, tra acqua da mettere a bollire, lavare le stoviglie, bere la notte ecc..

Le cicale mi fanno compagnia. La temperatura è giusta per dormire senza maglietta. Gonfio il cuscino e mi lascio andare. Sono pronto a ricaricare le energie per la giornata che mi aspetta.

Buonanotte, da questa rocciona sul lago.

19/07/2021